Poche saghe cinematografiche – fatta eccezione per James Bond – sono state girate in una varietà così ampia di location come Star Wars. È possibile immergersi nei luoghi dei nove film della saga che, dopo 42 anni, si chiude con l’episodio Star Wars: L’ascesa di Skywalker, uscito nei cinema italiani lo scorso 18 dicembre.
Come una sorta di Pantone planetario queste location sembrano tele dipinte con svariati colori, dall’arancio bruciato di un pianeta arido al bianco lucente di uno ghiacciato, ai gelidi interni di navicelle spaziali e dei covi dei villain, passando per mondi paludosi, boscosi e acquatici di ogni tipo. E nessuno di questi luoghi esiste davvero, nel senso che prima dell’avvento della tecnologia CGI, i produttori dovevano trovare dei validi sostituti sulla Terra.
Persino oggi che le tecnologie consentono di mostrare praticamente ogni cosa sullo schermo, le scenografie naturali sono ancora la base per creare ambienti fantastici: una specie di ancora del mondo reale che cattura gli spettatori, offrendo loro scenari nei quali possono immergersi.
E così, mentre nell’universo di Star Wars il nostro pianeta e la sua civilizzazione sono ubicati – parafrasando il famoso incipit “tanto tempo fa in una galassia lontana lontana”, molte di quelle location sono reminiscenze di paesaggi a volte esotici, a volte incredibilmente vicini.
Skellig Michael – Irlanda
Gli ultimi Jedi (2017)
Su queste due isole rocciose quasi 13 chilometri a sud-ovest dell’Irlanda ci sono ripidi pendii che raggiungono i 600 metri di altezza nel nord Atlantico. La più grande, Skellig Michael (Sceilg Mhichil in irlandese) è patrimonio mondiale UNESCO per la sua importanza come habitat per gli uccelli e anche per il suo solitario monastero. Ne Gli ultimi Jedi, l’isola e il suo monastero in rovina erano l’eremo di Luke Skywalker.
Tunisia
Guerre stellari (1977) – La minaccia fantasma (1999)
Probabilmente è l’unica ambientazione di Star Wars che prende il nome dalla sua location terrestre (il nome del pianeta Tatooine si basa sul villaggio tunisino di Tataouine. I deserti del Paese nord-africano sono una parte importante dell’estetica brulla del primo film della saga, il cui sottotitolo era Una nuova speranza e del prequel La minaccia fantasma.
Alcune delle strutture create per il film si possono ancora vedere nella città portuale di Ajim e sull’isola di Djerba. La maggior parte di questi set commissionati da George Lucas oggi sono fatiscenti, lentamente inghiottiti dalla sabbia desertica. Alcuni però rimangono, come l’hotel Sisi El Driss, una tradizionale casa sotterranea berbera che era la casa d’infanzia di Luke Skywalker in Una nuova speranza.
Puzzlewood – Foresta di Dean
Il Risveglio della Forza (2015)
Il nebuloso paesaggio di Puzzlewood nella foresta di Dean fa parte di una scena famosa di uno dei più attesi film della serie, Il Risveglio della Forza. Questa antica foresta è ricca di curiosità: affioramenti rocciosi, rami contorti dagli anni e rivestiti di licheni, caverne e grandi radici. Si dice che prenda il nome dalle misteriose persone che abitano quel posto, ma anche in riferimento alle sue strane caratteristiche.
Hardangervidda – Norvegia
L’Impero colpisce ancora (1980)
Questa regione della Norvegia, che faceva da alter-ego ai deserti del pianeta ghiacciato Hoth, ha assicurato delle vere bufere di neve alla produzione che, in alcuni casi, bastava facesse un salto fuori dall’hotel nel villaggio di Finse per fare alcune riprese. La maggior parte delle scene più ampie sono state girate nel vicino ghiacciaio Hardangerjøkulen: sul quale vengono gestiti dei tour organizzati dall’hotel Finse 1222, la struttura che ha anche ospitato la troupe.
Death Valley – USA
Il ritorno dello Jedi (1983)
Per i paesaggi aridi e a tinte arancioni del pianeta Tatooine si prestavano due continenti: l’Africa e il nord America. In quest’ultimo caso, la Death Valley della California è stata scelta nel momento in cui una tempesta ha interrotto le riprese in Tunisia. Le valli dei Golden Canyon, Desolation Canyon e 20 Mule Team Canyon hanno fatto da sfondo a diverse fondamentali scene di Una nuova speranza, ma facevano anche da scenario per il percorso che i droidi fanno per raggiungere il palazzo di Jabba ne Il ritorno dello Jedi.
Etna – Sicilia
La vendetta dei Sith (2005)
Se diverse location della trilogia prequel sono state generate al computer, alcune sono state integrate con vere e proprie riprese di luoghi e, in questo caso, di lava. Nel 2002 un’eruzione del vulcano siciliano è stata filmata e aggiunta alla scena di un duello con spade laser tra Obi Wan Kenobi e Anakin Skywalker in uno scenario spruzzato di lava.
Cheatham Grove, California
Il ritorno dello Jedi (1983)
Per ricreare la Luna boscosa di Endor, abitata da quegli orsetti chiamati Ewok, è stato utilizzato un boschetto di antiche sequoie che si trova in California. Le sequenze più veloci sono state girate all’interno del Cheatham Grove, a Crescent City, con il vicino Redwood National Park a fare da sfondo. Quest’ultimo ospita gli alberi più alti della Terra: alcuni raggiungono in altezza un edificio di 35 piani. Si dice che il più alto di tutti sia una sequoia di 115 metri cui è stato dato il nome di Hyperion, ma il luogo esatto in cui si trova è segreto.
Lago di Como, Italia
L’attacco dei cloni (2002)
La Villa del Balbianello, sulle sponde del lago di Como, ha rappresentato una sontuosa dimora reale sul pianeta Naboo. Il lago è il più profondo d’Europa con i suoi 410 metri e la lussuosa struttura che è sulla sua riva fu realizzata nel Diciottesimo secolo come luogo di ritiro letterario. Fu poi acquistata dal conte Guido Monzino, viaggiatore e avventuriero che tra le sue imprese annoverò quella di essere il primo italiano a scalare il monte Everest. Molti di questi traguardi sono commemorati nel Museo delle Spedizioni che si trova all’interno della struttura. Dalla morte del conte, nel 1988, la villa è gestita dal Fondo Ambiente Italiano.
Articolo by Simon Ingram – National Geographic
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