Tra i secoli XII e XIV presero forma le vivaci forme comunali italiane, imperniate a città e borghi di svariata grandezza. Tra questi, i centri del commercio del sale.
Ne furono protagonisti anzitutto Comacchio e poi Chioggia. L’aspetto sei-settecentesco che ora incontriamo in questi luoghi e che ne fa due piccole Venezie racchiude una lunga vicenda di rapporti con la dominante lagunare. Eppure alcuni tratti evocano ancora il passato medievale, come la presenza di torri con campane.
Questi elementi aiutano a riscoprire borghi più o meno grandi entro un paesaggio non solo naturale e architettonico, ma anche sociale. Così ad Argenta, con la sua pieve di San Giorgio di fondazione altomedievale e ora visibile in pregevoli fattezze del XII secolo, epoca in cui affiorava il mondo comunale.
Ma nei secoli del pieno medioevo le connessioni tra le parti erano insieme locali e internazionali: basti pensare che Federico I, il Barbarossa, sostò a Chioggia alcuni giorni preparando un trattato di pace per cui si era accordato con il papa.
Nel tessuto territoriale una presenza importante furono gli ordini religiosi, come i benedettini di Pomposa, qui insediati già prima del Mille. Se oggi guardiamo soprattutto alla rilevanza artistica di questo sito, non vanno trascurati altri aspetti un tempo assolutamente vitali, come la custodia di reliquie, oggetto perfino della politica imperiale.
Viaggiare fra le tracce lasciate dalla cultura del periodo comunale significa anche riscoprire aspetti della nostra tradizione civica e civile, tra conflitto e concordia, tra chiusure e aperture.